Titolo: L’asterisco delle vicende di una città vista “da dentro“. Ed. Il levante 2023
Data/e: 04 febbraio 2023
Breve descrizione: Il 04 febbraio 2023, nello spazio Eventi del MUG MUseo Giannini, Latina Via Oberdan 13/A, alle ore 18.00, verrà presentato L’asterisco delle vicende di una città vista “da dentro” di Massimo Palumbo. Introduce Massimo Rosolini presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Latina. Presenti con l’autore Massimo Palumbo: Anna Eugenia Morini, docente Liceo Classico Dante Alighieri, Latina, Alessandro Panigutti, direttore di Latina oggi, con i patrocinio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. L’ingresso è gratuito.

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Di cosa parla il libro: L’asterisco, delle vicende di una città viste “da dentro” (2022) – MASSIMO PALUMBO
Il libro racconta vicende, storie di una città viste “da dentro”, viste da chi pensa da professionista, da architetto, di conoscere la città in cui vive. Raccontiamo alcune pagine di storia di Latina, vicende e la durezza del fare la professione da parte di chi ha sognato l’Architettura, convinto del suo valore etico prima ancora che estetico nella società. Interpreti ed attori del “mestiere bello” con una fiducia al limite del possibile in un’epoca ove tutto è liquido, tutto è mutato. La difficoltà a fare quadrato e poi ancora il tessere e il suo contrario, senza una fine: un po’ la storia di Penelope, il fare e il disfare dove al disfare ci pensano… gli altri. Al centro Latina, la città del Novecento, il suo territorio e il sentirsi spesso periferia di se stessa, in attesa che arrivi quel colpo di reni, quell’ atto d’orgoglio, capace di rimettere ordine alle tante tessere ed individuare una prospettiva di senso e di crescita capace di sottolineare quell’anima che è la forza per un sentire comune: l’orgoglio d’essere e di esserci.
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Presentazione di Massimo Rosolini: L’asterisco di Massimo Palumbo
La città come luogo concreto e concretamente abitata da un architetto che vi svolge la sua professione e i suoi studi, le sue ricerche, il suo impegno. Che vorrebbe concorrere a costruirla, a pianificarla, cercando di leggerla e difenderla andando alla ricerca di valori e testimonianze da sottrarre all’indifferenza e agli interessi particolari che ne muovono la crescita. Cercando di introdurvi i valori contemporanei e la qualità dell’architettura, mentre la città si dibatte nelle sue contraddizioni e conosce una stagione deprimente in cui la politica perde la bussola, l’urbanistica è dimenticata e misinterpretata e la magistratura è chiamata ad un improprio ruolo di supplenza.
Questo è il contenuto di questo libro scritto come racconto autobiografico. La città concreta che vi si racconta non è una città come le altre, è la città di Latina, nata come Littoria nel 1932 , elevata a capoluogo di provincia già nel 1934 e oggi seconda (dopo Roma) per abitanti ,tra le città del Lazio. Una città strana dalla storia brevissima e dalla identità controversa su cui è gravata a lungo la nomea di città fascista, che ha culturalmente autorizzato l’aggressione su parte delle sue architetture originarie, velando l’interesse speculativo che muoveva quelle aggressioni, e nella quale oggi l’aggressione continua sulle testimonianze moderne più recenti non tutelate, con il favore obiettivo delle norme di legge.
Le vicende di una città viste “da dentro” con gli occhi di chi vi svolge ormai da 50 anni la sua professione quotidiana cercando di rispettare un ‘identità- ormai in disuso-di architetto che tiene(teneva) insieme quelle di professionista, di intellettuale, e di artista.
Vicende che non hanno la levigatezza dell’analisi tecnica di un saggio, ma che vogliono essere raccontate col passo estemporaneo della presa diretta e con sguardo soggettivo. Sperando di contribuire alla conoscenza reale della declinazione sul terreno concreto del quotidiano di norme, piani, politiche e professione di architetto.

BIOGRAFIA //
Massimo Palumbo (Casacalenda 1946 -). Risiede a Latina dove opera e svolge attività professionale e di ricerca. Architetto, artista, promotore culturale. Interessato alle dinamiche incontro-scontro tradizione e innovazione, da attenzione alla partecipazione, alla progettazione di nuove ipotesi di sviluppo per tutelare la diversità delle comunità locali. Ama la trasversalità e il piacere delle contaminazioni: l’arte e l’architettura sono discipline ove la memoria gioca un ruolo fondamentale, i territori su cui si configurano sono sempre luoghi dello “spazio della memoria”. Diversi i suoi interventi sia nel pubblico che nel privato. A fare da scena ai suoi interventi due aree geografiche in particolare: l’area Pontina ove risiede e quella di origine: il Molise anche se lo sguardo e “l’atteggiamento progettuale” va sempre oltre ogni confine. I maestri: da Zevi a Sacripanti da Duchamp ad Achille Pace col quale ha avuto la fortuna di condividere amicizia e stima. Del 2007 il libro su Franco Libertucci: “Franco Libertucci scultore Re, Regine, Alfieri, Torri, Cavalli” Edizioni Levante. L’utopia realizzata è il Maack a Casacalenda_Molise. Diversi i suoi interventi e presenze nell’area vasta tra Arte e Architettura. Nel 2012 è vincitore con “Hangar 3.0” del Concorso Nazionale di idee per la riqualificazione di Piazza del Popolo a Latina. Concorso a cura del Comune di Latina e dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Latina. Del 2013 l’invito presso i Cantieri Culturali alla Zisa, a Palermo. È presente con “Vivi”. Opere di Massimo Palumbo”, mostra a cura di Cristina Costanzo. Del 2016 “Un unico viaggio. Massimo Palumbo_ Arte e Architettura (1970-2015)” a cura di Teresa Lucia Cicciarella a Barcellona presso il Reial Cercle Artistic. Nel 2017 “NIHIL_NADA opere di Massimo Palumbo” a cura di Joan Abellò Juanpere presso il Circulo de Bellas Artes a Madrid. Del 2019 “Autoritratto” a cura di Maria Arcidiacono ed Elena Donati progetto Macroasilo MACRO Roma. Nei primi di ottobre del 2020, la Giuria dell’IN/ARCH l’Istituto Nazionale d’Architettura, all’unanimità attribuisce il Premio BRUNO ZEVI 2020 per la Comunicazione Architettonica al: MAACK, Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte. Del 2021 la pubblicazione del libro lo SPAZIO, il TEMPO, l’UTOPIA Maack caso studio Palladino Editore. Il racconto di un’idea, e il suo evolversi nel tempo. Il Maack a Casacalenda nel Molise con l’Arte Contemporanea tra le pieghe di luoghi antichissimi: un caso studio, come detto da più osservatori. Sempre nel 2021 partecipa al Concorso Nazionale per il recupero dello “Stallino” di piazza del Quadrato a Latina. Nel 2022 il Censimento Nazionale delle Architetture Italiane del secondo Novecento vedono scelti e facenti parte della ricognizione effettuata, tre suoi progetti: il Palazzo Comunale di Casacalenda, la Galleria Civica d’Arte Contemporanea Franco Liberucci e la Piazzetta “la scacchiera”. Sempre nel 2022 dà il via alla Prima edizione del Festival delle Arti “COSTRUIAMO PAESAGGIO” a Casacalenda_Molise.

“Ed allora ai nostri occhi appare con forza la città del nonsenso, dello spiazzamento culturale ed esistenziale… il mercato vince sulla cultura della città. La qualità, poi, è una categoria evanescente e spesso si baratta per architettura un’edilizia volgare camuffata con un po’ di cipria. A volte tanta cipria e tante palme, come se l’architettura fosse un bene da cercare in un vivaio. Eppure si costruisce, si pianifica, nuove volontà pubbliche e private regolano e anticipano il destino delle città. Ci siamo allora infilati tra le pieghe del costruito alla ricerca del buono che pure c’è, che deve esserci, per collegare attraverso un filo ideale quella che abbiamo considerato buona edilizia. Un itinerario tra i lavori che rappresentano il senso e sono segni della nostra contemporaneità”.
http://www.descrittiva.it/calip/mug/2023-02-04_asterisco_slideshow.mp4