Una preghiera da parte di Irene

Tra i tanti incontri in queste settimane d’ospedale, c’è stato quello con Peppina e famiglia, da Silanus – piccolo grande paese al centro della Sardegna.. Hanno portato nella nostra camera una ventata di autentica cultura sarda, quella non turistica, consapevole del proprio valore e della propria unicità e bellezza. Ci ha alleviato nostalgia e sofferenza. Grazie Peppina, guarisci presto!

Dedico questa preghiera tradizionale di Silanus, che Peppina -ora ottantenne- aveva imparato da piccola dalla sua nonna, alle mie tre fatine – Chiara Titti Enedina – che hanno compiuto gli anni in questo weekend, a tutti i nostri bambini che vivono in un mondo difficile, ai bambini migranti che arrivano soli in paesi sconosciuti e non sanno neanche dove stanno andando… i loro angeli li accompagnino <3

Irene

Anghelos deghesette – anghelos degheotto
Cun Deus mi peso e cun Deus mi corco
Su letu meu est de bator contones
Bator anghelos si bi ponen:
Duos in pes e duos in cabita,
Nostra Segnora a costazu m’istat
Issa mi narat “Dromi e reposa,
no apas timore de mala cosa,
no apas timore de mala fine”.
S’ Anghelu Serafine, s’ Anghelu Biancu,
S’Ispiritu Santu, sa Vergine Maria,
Totu sien in cumpanzia mia.

Diciassette angeli – diciotto angeli
Con Dio mi alzo e con Dio vado a dormire
Il mio letto ha quattro angoli
Vi si posano quattro angeli:
Due ai piedi e due al capezzale,
Nostra Signora si mette al mio fianco
Lei mi dice “Dormi e riposa,
non temere cose cattive,
non temere una brutta fine”.
L’Angelo Serafino, l’Angelo Bianco,
Lo Spirito Santo, la Vergine Maria,
Tutti restino a farmi compagnia.

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