Eraclio Sallustio, il fratello di mia nonna

Lo ricordo bene, sperava che qualcuno della nostra famiglia sarebbe diventato un musicista o che, comunque, avrebbe coltivato l’amore per l’arte.

Sono certa che sarebbe stato felice di sapere che mio fratello Luigi Ferdinando Giannini è riuscito a realizzare il suo sogno:

  • fu eletto il 23/11/2005 Membro del Direttivo del Campus Internazionale di Musica, divenendo Fondatore e Presidente della “Fondazione Campus Internazionale di Musica” costituita a Latina il 20 Dicembre 2010,
http://www.cidim.it/cidim/content/314648?db=bdmi&id=276664
Luigi Ferdinando Giannini, presidente del Campus Internazionale, 24 giugno 2015: “
https://www.latinaquotidiano.it/cultura-a-latina-il-presidente-del-campus-internazionale-giannini-qui-grandi-potenzialita-ma-serve-piu-sostegno/https://www.radioluna.it/news/2015/07/il-festival-tende-la-mano-ai-giovani-intervista-al-presidente-del-campus-giannini/

Dal 2013 il Campus organizza la Stagione “Un’Orchestra a Teatro” al Teatro D’Annunzio di Latina, e dal 2017, in collaborazione con la Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici del MIUR, il Laboratorio Orchestrale dei Licei musicali italiani nell’ambito dei Corsi di Perfezionamento musicale. 

(rif. http://www.descrittiva.it/calip/1920/CVGiannini-Luigi-Ferdinando.pdfhttp://www.campusmusica.it/allegati/files/2015/08/1341.pdf )

http://www.campusmusica.it/campus.php?page=115

tratto da il Saxofono italianohttps://www.ilsaxofonoitaliano.it/artisti/sallustio–eraclio–/

Fabio Sammarco, Saxofonista, Docente presso il Conservatorio di Musica “N.Piccinni” di Bari – www.ilsaxofonoitaliano.it La storia, i didatti e gli interpreti, gli autori e le opere del saxofono classico in Italia.
IL SAXOFONO ITALIANO (Gruppo pubblico su FB)
https://www.facebook.com/groups/1462154397423617/

Note biografiche

STUDI

Ben voluto e unanimemente apprezzato (cosa assolutamente non comune) da tutta la generazione di suoi coetanei ‘padri storici’ della didattica del saxofono in Italia che ho avuto modo di intervistare nella prima metà degli anno ‘90, si è diplomato in Clarinetto nel 1942 presso il Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma, con il decano dei clarinettisti Carlo Luberti, ed ha studiato anche Composizione con Castrucci (?), Vincenzo Di Donato e Ferdinandi.

«Fu alcuni anni prima del diploma che entrai in contatto col Saxofono che il collega di studi Baldo Maestri portava in aula per farne conoscere le potenzialità». Era il 1938 e frequentava il terzo anno di clarinetto.

L’ATTIVITA’

Ha iniziato la sua attività concertistica nel 1945 chiamato dalla Rai di Roma per far parte dell’Orchestra denominata 013 (formata da 13 elementi), diretta da Piero Piccioni, in qualità di clarinettista e saxofonista tenore. Dal 1949 al ’52, invitato della RAI di Torino, entra a far parte dell’Orchestra di Musica Leggera diretta dal ‘mitico’ Cinico Angelini, in cui nella vece di clarinettista aveva l’obbligo del saxofono (condizione standard per ricoprire quel ruolo). «…le orchestre della RAI avevano generalmente in organico 2 sax alto, 2 sax tenore, 1 sax baritono a cui solo in seguito si aggiunse il sax soprano. Così il clarinetto che aveva l’incarico di primo sax alto doveva suonare anche il sax soprano». Intanto seguita a studiare il clarinetto per arrivare ad un perfezionamento nella pratica dello strumento a cui aveva dedicato fino ad allora più attenzione.

Dal 1964 riveste l’incarico come consulente musicale presso la RAI televisione di via Teulada per 3 anni. Nel 1966 entra quale “aggiunto” nell’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma in cui viene assunto stabilmente nel ’71 (posto che ricoprirà fino al 1982 quando raggiunge il pensionamento) col ruolo di 2° Clarinetto con l’obbligo del 1° e l’aggiunta del Saxofono tenore «dopo le difficoltà che l’ Orchestra aveva incontrato per assegnare tale incarico attraverso concorsi vari indetti per questo posto». In questa Orchestra avrà modo di esibirsi sotto la direzione di esimi maestri quali Bernstein, von Karajan, Sawallisch, Muti, Accardo, Carl Boom, Ozawa, Delman, De Burgos, ecc..

Il Quartetto di Saxofoni Italiano

Con pianoforte ha tenuto concerti al sax tenore presso quelle istituzioni a cui fu possibile proporre questo organico, ma tra le formazioni in cui sarà più impegnato in quel periodo (anni ‘50/’60) ricordiamo il Quartetto di Saxofoni Italiano, prima formazione del genere nata in italia, formato da Alberto Fusco al sax soprano, Ugo Fusco al contralto (a cui subentra in seguito Baldo Maestri), Claudio Taddei al tenore (poi sostituito da Eraclio Sallustio) e Antonio Russo al baritono, oltre a partecipare a numerose registrazioni radiofoniche per la RAI, ebbe modo di farsi apprezzare in prestigiose rassegne e manifestazioni musicali. Il Quartetto italiano di saxofoni eseguiva opere tradizionali originali francesi e di autori italiani. Significativa anche la presenza a prime assolute come l’esecuzione nel 1954 a Torino della prima italiana dell’operina buffa in tre atti di Jean Francaix “Paris a nous deux” per pianoforte, 4 sax e coro, sotto la direzione di Arturo Basile, o la prima assoluta nel 1960 di “Ideogrammi 2” di Aldo Clementi al XXIII Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia. Con il Quartetto di Sassofoni Italiano nell’anno 1964 sono state registrate moltissime composizioni (colonne sonore) di autori italiani e stranieri ed eseguiti numerosi concerti. «Numerose incisioni di questa formazione in quartetto ebbero seguito grazie all’interesse che alcuni compositori dimostrarono. Intanto Scelsi, Macchi e Maderna scrivevano spesso opere con sax per cui il Clarinetto piccolo Mib era obbligato a suonare il sax ed io, come secondo clarinetto, noto per la qualità sul sax tenore, ero spesso invitato a ricoprire le parti dedicate a questo strumento.»

AUTORE

Dedicatosi attivamente e molto apprezzabilmente alla Composizione (in cui ha prediletto la scrittura per Flauto e per Saxofono), suoi lavori si sono imposti in vari Concorsi di esecuzione, ne sono divenuti pezzi d’obbligo (al Concorso Internazionale di Stresa, al Concorso Nazionale “E. Krakamp”, ecc. ecc.), e sono entrati nei repertori di illustri concertisti.

Moltissime sue composizioni sono pubblicate dalle edizioni musicali Berben di Ancona, dalla Mercurio di Roma, da Leonardi di Milano. Inoltre, molte altre sue composizioni sono state incise da varie etichette discografiche italiane (fra queste l’RCA, la Fonit Cetra, e diverse altre minori). Nel nostro incontro il Maestro mi riferì: «…ho anche scritto una trentina di lavori, colonne sonore, anche come orchestratore, fra i quali “Venezia e il canale grande” documentario con sax, “Incursioni di Marina” che era un documentario subito successivo alla seconda guerra mondiale». In questo periodo gli capitò di dirigere nei suoi lavori anche Ennio Morricone, alla tromba, che allora ancora non si interessava di colonne sonore. Più in là nel tempo, De Melis, noto produttore a contatto con Piero Piccioni, Ennio Morricone, De Masi, ecc. gli chiese di dedicarsi a questo lavoro a tempo pieno che però non lo attirò per la costrizione di tempi che richiedeva lo scrivere per film.

Nel 1963 è finalista al Concorso Internazionale di Composizione presso la Città di Cava dei Tirreni con la sua composizione sinfonica Fantasia, eseguita dall’Orchestra della Filarmonica di Belgrado diretta da R. Blereau dell’Orchestra dell’Opera di Parigi. Nello stesso anno la casa discografica RCA ha inciso un suo Concerto per violino e orchestra Poemetto, violino solista Gennaro Rondino, con l’Orchestra Sinfonica di Roma diretti da J. R. Faure’.

Nel 1977, rappresentante il Conservatorio Martini di Bologna alla X Rassegna Nazionale dei Conservatori e degli Istituti Musicali presso la Città di Pisa, al posto del Direttore, dirigerà “I solisti di Bologna – Gli accademici” nell’esecuzione di un’opera da egli stesso scritta per l’occasione e che gli valse una Medaglia d’oro per meriti. In quell’occasione presentò anche Gilberto Monetti, Italo Cuni, Angelo Gabrielli, Michele Mastrototaro in un Quartetto di saxofoni.

Dal 1980 è stato attivo redattore e scriverà numerosi articoli per le riviste specializzate quali il mensile Strumenti e Musica e per il giornale Diapason.

La docenza in Conservatorio

Nel 1983 viene invitato dal Ministero della Pubblica Istruzione, Ispettorato Istruzione Artistica, come esperto della materia, a far parte della Commissione per l’esame dei programmi e dell’ordinamento per la trasformazione in “corso speciale permanente” del “corso straordinario” (in quanto lo studente poteva studiare saxofono solo se iscritto ad altro strumento) di Saxofono. In quell’occasione si tentò di definire inutilmente il programma di studio (un incontro tra gli allora Titolari di cattedra: Sallustio, Fusco, Mondelci, Maestri e «…si intrufolava Taddei… non ebbe seguito per la definizione di un determinato programma di studi in quanto ognuno tirava l’acqua al suo mulino e fu dunque lasciata discrezione ai singoli insegnasnti di definire un programma») e si definì la durata di studio delle materie complementari e le varie prove d’esame.

Ha fatto parte (spesso in qualità di Presidente) di numerosi Concorsi Nazionali e Internazionale di esecuzione musicale (Viareggio – circa 1985, Torre del Greco, Pompei, al concorso internazionale di flauto Emanuele Krakamp nel ‘90 e ’91, le Camenae – Paesi Vesuviani 1990, nel 1995 sarà invitato come membro esperto a far parte della commissione del 4° T.I.M. Torneo Internazionale di Musica dal direttore artistico Luigi Fait, ecc. ecc.) ed è stato membro delle commissioni per i Concorsi per strumentisti della Banda Musicale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

Nel gennaio del 1988 l’ASI Associazione Sassofonisti  Italiani gli ha dedicato nel suo numero 0 de Il sassofono l’intervista di Massimo Mazzoni (riportata di seguito). Nel novembre 1992 gli è stata conferita dall’AMBIMA Lazio il Premio speciale “Gran Targa d’oro: una vita per l’arte musicale”.

L’insegnamento per il Maestro Sallustio ha inizio dal 1969/70 quando risulta incluso al 1° posto della Graduatoria del Concorso a termini abbreviati per l’allora Corso Straordinario di Saxofono e tenne a battesimo la neonata seconda Cattedra di saxofono in Italia presso il Conservatorio G. B. Martini di Bologna fino al 1978 come titolare («il concorso a termine abbreviato a livello nazionale era del 1968/69. Tale graduatoria però valeva solo per il Conservatorio per cui era stato indetto. A tale concorso parteciparono anche Maestri, Galigani ..ed altri». Benchè dal 1950, ininterrottamente, Francesco Florio insegnava già saxofono presso il non ancora Conservatorio di Salerno, ma quale Liceo Musicale annesso all’Orfanoptrofio “Umberto I”, nel 1963 la prima Cattedra istituzionale, in un Conservatorio, era stata attivata ma tenuta a battesimo da Alberto Fusco al “Rossini” di Pesaro solo dal 1965/66. Nel 1969/70 entro nell’insegnamento anche Ugo Fusco inaugurando la nuova cattedra a Pescara, nel 1970/71 si aggiunge una cattedra anche al Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila dove sarà ancora una volta Alberto Fusco, trasferitosi nel frattempo presso l’Istituzione abruzzese a tenere a battesimo la nuova scuola, quindi Baldo Maestri a Pesaro nel ‘72 che, trasferitosi per una nuova cattedra, a Frosinone, fu sostituito da Romano Mauriello). Dal 1978 al 1982 fu a l’Aquila (dove per un breve periodo insegnò contemporaneamente Musica d’insieme per strumenti a fiato) come assegnazione provvisoria al posto di Mauriello che ne era titolare, l’anno ’82/83 fu a Perugia in assegnazione provvisoria dove arrivò Mondelci nell’84, nell’anno 1983/84 fu di nuovo a Bologna e dal 1984/85 tornò definitivamente a l’Aquila dove rimase fino al 1988 anno del suo pensionamento.


Altre note

SUOI ALLIEVI

Il Maestro formò numerosi allievi tra cui ricorda i diplomati Daniele Antinoro (docente presso il Conservatorio di Trapani e successivamente Palermo),  Giancarlo Rango (che al pensionamento sostituì il suo maestro nell’insegnamento a Bologna), Gilberto Monetti (Docente di Saxofono al Conservatorio “B. Maderna” di Cesena dal 1984, dal 1995 al pensionamento, nel 2012, è stato titolare della stessa cattedra presso il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna) e Stefano Di Battista successivamente una delle massime espressioni del jazz italiano nel mondo.

Con lui hanno anche studiato, per alcuni anni della loro formazione, Giuseppe Berardini (docente presso il Conservatorio di musica di L’Aquila), Daniele Faziani (dopo vari trasferimenti dall’anno 2011/12 ad oggi è docente di saxofono presso il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna), Roberto Frati (docente con cattedra di sassofono presso il Conservatorio di Musica L. Cherubini di Firenze), Angelo Gabrielli (saxofonista concertista e Direttore d’Orchestra), Valter Nicodemi (dopo vari trasferimenti dal 2007/08 docente presso il Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari), Antonello Ustino (dal 1997/98 docente presso il Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari).

FOCUS

Dopo Francesco Florio a Salerno nel 1950 (per comprendere l’iter didattico istituzionale di Florio sono da puntualizzare le date sostanziali a definire Salerno la ‘culla’ della Scuola di saxofono in Italia: 1950. La Scuola di Musica annessa all’Orfanotrofio Umberto 1° è Liceo Musicale. Ne è direttore Domenico D’Ascoli. Francesco Florio è incaricato dell’insegnamento del saxofono;  1953. Il Liceo Musicale è pareggiato ai Conservatori di Stato. Florio è titolare dell’insegnamento del Saxofono; 1959. Il Liceo Musicale diviene sezione staccata del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli. Ne ricopriranno l’incarico direttivo, dopo D.D’Ascoli, dapprima Terenzio Gargiulo e successivamente Aladino Di Martino del Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli. Florio è titolare della Cattedra di Saxofono; 1980. Autonomia come Conservatorio di Salerno. Florio è titolare della Cattedra di Saxofono), Alberto Fusco a Pesaro nel 1965 (benchè la Cattedra fosse stata istituita già nel 1963 ma affidata all’insegnante di Oboe, Sidney Gallesi, che per carenza di allievi rischiava la soppressione della sua Cattedra), Eraclio Sallustio risulta storicamente il 2° insegnante di Saxofono in un Conservatorio di Stato ma 3° cronologicamente ad avviare una ‘Scuola’ di saxofono in Italia.

INCONTRO CON ERACLIO SALLUSTIO, intervista di Massimo Mazzoni, da IL SASSOFONO, organo di stampa dell’ASI – Associazione Sassofonisti Italiani, n.0, gen/maz 1988.

MM) Qual è stato il suo primo incontro con il sassofono?

ES) Il mio primo incontro con il saxofono è stato del tutto casuale.

Frequenta il terzo anno di clarinetto presso il Conservatorio di Musica di Santa Cecilia a Roma nell’anno 1938 e tra gli allievi c’era un ragazzo che già allora dimostrava di possedere spiccate doti jazzistiche e musicali che molto spesso si presentava in Conservatorio con il saxofono contralto per farci ascoltare le sue esecuzioni, che tutti noi colleghi accoglievamo con interesse e stupore.

Questo ragazzo era Teobaldo Maestri, che in seguito si è affermato in campo jazzistico e classico.

MM) Perché la scelta di questo strumento?

ES) Come accennato prima, la scelta del saxofono maturò proprio con il contatto avuto con Maestri e la passione per questo strumento scattò quasi immediatamente tanto che durante le vacanze estive ci ritrovammo insieme in tournée;  Maestri suonare il saxofono contralto ed io il tenore, che fu in seguito il mio strumento preferito per l’inserimento nell’orchestra della RAI 013, diretta da Piero Piccioni (Morgan) e in seguito con l’Orchestra Angelini per molti anni presso la Rai di Torino fino alla definitiva assunzione presso l’Orchestra Sinfonica Rai di Roma.

MM) Quale esperienza ha tratto dai suoi studi?

ES) Come molti sanno, le difficoltà concrete nell’affrontare lo studio di questo strumento si possono riassumere in tre punti fondamentali: emissione, intonazione e vibrato.

Per l’emissione è necessaria la ricerca di un bocchino di media apertura con ance flessibili, che offra sicurezza e spontaneità nell’emettere suoni gravi, medi e acuti.

L’intonazione e il sistema di vibrare i suoni sono due cose perfettamente parallele farà loro, perché proprio nel vibrare i suoni si corre il rischio di alterarli.

Jean Marie Londeix nel suo trattato “il sassofono nella nuova didattica” si esprime sul vibrato in questo modo: “vibrare soltanto le note ritenute più sicure nel intonazione e mantenere un equilibrio quasi intenzionale senza forzature, onde evitare grosse delusioni”.

MM) Quali sono i compositori che più apprezza?

ES) La letteratura per il saxofono è purtroppo ancora limitata è quasi tutta la migliore produzione è dovuta ai compositori francesi come Bozza, Dubois, Ibert, Glazounov, Jolivet e Debussy che sono i miei preferiti; tra gli italiani Goffredo Petrassi, Adone Zecchi, Silvano Bussotti e Luciano Berio.

MM) Come definirebbe questo strumento nello sviluppo classico?

ES) Personalmente ritengo che questo strumento nell’inserimento nell’Orchestra sinfonica vada visto come elemento solistico, date le sue grandi risorse timbriche.

Nella Banda musicale invece è stato rivoluzionario l’inserimento della sezione completa, che ha colmato il vuoto nella distanza timbrica fra gli strumentini e gli ottoni. Si è colmato così un vuoto denunciato da molti cultori della Banda musicale.

MM) Cosa pensa del sassofono nella musica jazz, leggera e classica?

ES) Sono ottimista per il futuro di questo strumento perché viene accolto sempre con maggiore favore ed entusiasmo nelle sale da concerto con sempre maggiore presenza di pubblico e di giornalisti che con le loro critiche sempre più positive al riguardo ne fanno progredire l’immagine.

Anche le incalzanti richieste di iscrizione dei giovani per il Conservatorio, che purtroppo non sono quasi mai accolte per mancanza di disponibilità dei posti, fanno ben sperare con ottimismo per il futuro di questo strumento.

MM) Cosa pensa dell’inserimento di questo strumento nei Conservatori di musica e della sua impostazione?

ES) Con il passaggio della Cattedra di saxofono da Straordinaria a Permanente Speciale le richieste di iscrizione da parte dei giovani sono sempre più numerose tanto da indurre i direttori dei Conservatori a raddoppiare le classi. In moltissimi altri purtroppo la cattedra non esiste.

Mi auguro perciò che al più presto la Cattedra passi ordinaria tanto da obbligarne l’inserimento in tutti i Conservatori di stato.

MM) Ha progetti e consigli per favorire lo sviluppo di questo strumento?

ES) I miei progetti per favorire ulteriormente lo sviluppo di questo strumento sono molteplici, nell’ambito professionale proprio in questi ultimi mesi dell’anno ho firmato un contratto con la Casa Editrice di Ancona, la Berben, per circa una ventina di brani per concerti da camera per gruppi con l’inserimento del saxofono, in alcuni casi quartetti e tri esclusivamente di sassofoni, altri con arpa, pianoforte, saxofono e percussioni, alcuni di questi già pubblicati. Tutti accostamenti un po’ originali che mi auguro incontrino l’interesse e la curiosità sia degli strumentisti che del pubblico.

Gruppi di appartenenza

Quartetto di Saxofoni Italiano


Registrazioni

[LP • Dall’Ottavino Al Contrabbasso (N.1) • interpreti vari (E. Sallustio/Sx o Baldo Maestri/Sx) • Grand Prix  GP 115 • in Malinconia (A • 196x • 1’55”) di P.Morelli e con opere per altri strumenti di autori vari];

[LP • Per soli strumenti n.2 • Interpreti vari (E. Sallustio/Sx o Baldo Maestri/Sx) • Grifo records 1970 • disco monografico con Orizzonte – B e Argini, per sax alto solo, di Sallustio, e opere per altri strumenti anche di autori diversi];

[LP • Natura e Musica N.1 • Baldo Maestri/S, Alfio Galigani/A, Eraclio Sallustio/T, Antonio Russo/B, Bruno D’Amario/Ch • Grand Prix GP. 121 • 1968 • con Saxologia (Q&Ch) di Sallustio e musiche per altri strumenti di vari autori]

Opere

Altair concerto  A Pf – 1991
Argini  A – 196x
Balseyla  Q
Concerto VI  A Pf – 1990
Cralas  Q – 1985
Dialogo a due  S B – 1978
Equilibrio  A – 196x
Eraclea  A & O. – 1983
Evanescenza  A – 1978
Fantasia  Cl/Sx & O. – 1968/69
Festa  A – 196x
Gengister  A Pf – 1991
Gilber  T Pf
Gis  T Pf – 1990
Gis n. 2  Q – 1994
Gis n. 3 a  A
Gis n. 3 b  A – 1992
Il commendatore  B – 196x
Impressioni  B Vib Xil Timp – 1971
Incontri  A Perc – 1981
Incontri a tre  A Trbn Pf
L’eraclea  Q
La breiga  Fl A Ar – 1987
La grande H  Q Pf – 1977
La kramel  Pf Q
Logaritmi  Fl Cl Tr T
Lugor  A Pf – 1983/84
Lunaris  Sx & O.a – 1980
Metamorfosi  Fl Ob A Fg – 197x
Mosinas  A & O.
Omicron  A T
Orizzonte -A  A – 196x
Orizzonte -B  A – 196x
Paolissiana  S Va Vc Flic Vib – 1990
Paolissiana n. 2  Q & O. – 1990
Performance  A Pf – 1988/90
Primo incontro  Q – 1982/83
Ricleila  Fl A C Ch
Samira  S V Va Vc Vib
Saxduo da concerto  S B
Saxemily  A Pf – 1992
Saxofonia  S Sx.ens 2Cl Cl.bs
Saxologia  Q Ch – 196x
Saxologia  Q – 1986
Saxologia n. 2  Q – 1986
Saxologia n. 4  Q
Saxologia n. 6  Q – 1994
Saxologia V  Sx.ens
Saxologo  A – 196x
Siesta  A – 196x
Sissy concerto I  Pf Q
Slegels  A – 1987
Studio A  2A T
Studio B  2Sx
Studio da concerto n. 4  A
Studio solistico da concerto  T – 1988
Telesia  Fl Q – 1973/74
Tre movimenti  A Q.a – 1995 
Valsinia  Fl Q – 1978