Pinocchio 2.0: Babbo Natale e Robertino, il robot [scuola infanzia Latina]

Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0, è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici di inventare brevi storie e poesie che poi vengono lette in classe dalle maestre e illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto. Ecco la storia inventata dalla maestra Mary  Mariano (sez. C infanzia Via Cilea)

ROBERTINO IL ROBOTTINO E BABBO NATALE

C’era una volta un robottino di nome Robertino nato da una mamma ed un papà robot.
Robertino viveva felice e sereno con la sua famiglia robotica, frequentava la scuola dell’infanzia dove c’erano tanti bimbi buoni e giocava con loro divertendosi un mondo.
Quando Robertino ballava e correva, i suoi ingranaggi facevano un bizzarro rumore che non i sentiva invece nelle gambe e nelle braccia degli altri bimbi; anche la sua voce aveva uno strano suono metallico che gli altri bimbi non avevano. Per questo motivo il robot Robertino iniziò a sentirsi un tantino diverso: capì che non era fatto di carne ed ossa come tutti gli altri e che il suo era un corpicino di metallo.
Non sapendosi dare una spiegazioneiniziò a sentirsi triste e svogliato.
Era il periodo di Natale, e tante luci e tanti addobbi coloravano le strade del suo paese; le maestre a scuola avevano raccontato a tutti una bella storia di Natale e tutti bambini aspettavano con ansia l’arrivo di Babbo Natale.
Robertino proprio in quei giorni pareva avere una nuvola grigia di pioggia sulla testa, era sempre triste e arrabbiato, non mangiava più la sua solita merenda di viti e di bulloni e non aveva più voglia di giocare.
Le povere maestre iniziaronoa preoccuparsi! Quel simpatico rumore metallico che riempiva la sezione e si alternava alle grida festose dei bimbi era sparito.
Il piccolo robot non aveva più voglia di uscire fuori a giocare con gli altri bimbi, si era rintanato in casa e così un bel giorno, disse alla madre: «sai mamma, sono tanto triste perché ho paura che Babbo Natale arriverà solo per i bimbi veri e non per me che sono solo un povero robot fatto di latta».
La mamma pensandoci un po’ su rispose con voce ferma:«parlerò io con Babbo Natale e vedrai che non farà differenze».
Passarono i giorni e intanto Robertino non voleva più andare a scuola e piangeva sempre; a quel punto le sue maestre e la mamma decisero di fare qualcosa tutti insieme: scrissero una bella lettera a Babbo Natale.
Babbo Natale aprì la lettera e capì tutto, bisognava aiutare Robertino!
Alla mezza notte dell’indomani Robertino non avendo voluto festeggiare,già dormiva nel suo lettino di ferro. Fu proprio in quell’istante che Babbo Natale entrò nella sua stanza portandogli un bel dono e per lui feceanche una piccola eccezione: si fece vedere!!
Robertino e Babbo Natale si abbracciarono felici e da quel momento Robertino capì che tutti i bambini sono uguali e ritornò a giocare felice tra i suoi amichetti.
Il Natale può essere per tutti la vera festa dell’amore e dell’amicizia.
E lo è anche per Robertino il robot di metallo con il cuore da bambino!

Qui la rappresentazione grafica della storia:

Pinocchio 2.0: il piccolo Thomas e il suo magico Robot [scuola infanzia Latina]

Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0, è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici di inventare brevi storie e poesie che poi vengono lette in classe dalle maestre e illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto. Ecco la storia inventata dalla mamma di Giada Proietti (sez. D infanzia Via Cilea)

Il piccolo Thomas e il suo magico Robot

Il piccolo Thomas era un bimbo di 6 anni che viveva in un ridente paesino di montagna insieme ai suoi due genitori e il fratello più grande Peter.
Natale si avvicinava e nella sua letterina scritta a Babbo Natale, Thomas come regalo di Natale aveva chiesto di ricevere quel Robot che lui desiderava tanto e da lungo tempo.
Peter, che aveva 10 anni e voleva molto bene al suo fratellino, una sera vide i suoi genitori rammaricati e chiese loro:
“Mamma, Papà, perché siete così tristi questa sera?”
I genitori risposero a Peter:
“Il tuo fratellino Thomas ha chiesto a Babbo Natale un Robot che purtroppo non siamo in grado di fargli come regalo perché è troppo costoso “
Peter che era un bimbo molto responsabile e fantasioso, perciò propose ai suoi genitori di aiutarlo a costruire un Robot con materiale di riciclo per il suo fratellino e disse loro “beh allora costruiamolo. Che ne dite di farlo con materiale riciclato? Sono certo che Thomas ne sarà comunque felice”.
I genitori di Thomas e Peter da li a poco si misero all’opera e con molta fantasia, costruirono uno splendido robot, utilizzando tutto ciò che gli capitava sotto mano, piatti, bicchieri, bottiglie di carta e tutto ciò che poteva renderlo speciale per Thomas.
Peter era molto contento di aver costruito il Robot e una sera prima di andare a letto, pregò perché quel Robot costruito con tanto amore, diventasse qualcosa di speciale per il suo fratellino Thomas.
Arrivò la notte di Natale e Thomas ricevette i suoi regali. Quando scartò il regalo contenente il Robot costruito con tanto amore da Peter e dai suoi genitori fece salti di gioia per tutta la sera tanto che quasi non aveva voglia di andare a dormire per continuare a giocare col suo nuovo Robot.

Dopo aver scartato tutti i regali, Thomas tutto euforico per il suo Robot, si mise a dormire quando ad un tratto nel buio della notte sentì pronunciare più volte il suo nome da una vocina molto sottile.

Il piccolo e suo fratello si svegliarono sentendo quella voce ed aprendo gli occhi videro nella loro stanza un bagliore di luce proveniente dal comodino dove Thomas aveva appoggiato il suo Robot.

I due fratellini non potevano credere ai loro occhi e alle loro orecchie, quel Robot parlava, si muoveva, volava per la stanza e riempi la stanza di un fascio di luce magica, come magico fu quel Natale in cui si avverarono i desideri dei piccoli Thomas e Peter.

E fu così che il nuovo Robot, da quella notte divenne l’amico di giochi dei due bimbi.
’amico di giochi dei due bimbi.

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Pinocchio 2.0: il robot dal cuore tenero [scuola infanzia Latina]

Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0, è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici di inventare brevi storie e poesie che poi vengono lette in classe dalle maestre e illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto. Ecco la storia inventata da Aldo Chiappone dal papa’ di Samuele (sez. D infanzia Via Cilea)

ROBOT CUORE TENERO
C’era una volta nel paese delle fiabe un mago perfido e cattivo, che governava nel terrore tutto il paese delle fiabe.

Nel paese delle fiabe era sempre notte, era vietato ridere e giocare, mangiare caramelle e dolci e soprattutto era vietato raccontare storie e fiabe della buonanotte!

I bambini del paese delle fiabe erano costretti ad andare a letto senza che nessuno raccontasse loro nemmeno una breve filastrocca! Questo rendeva naturalmente molto tristi tutti i bambini, e anche i loro genitori! Le mamme cullavano i neonati e non cantavano nemmeno un ninna nanna!

Gli abitanti erano davvero stanchi di questa situazione, ma non avevano la forza di ribellarsi al perfido mago. Lui conosceva ogni sorta di sortilegio ed era uno stregone che tutti temevano, anche nei mondi di fiabe vicini!

Un bel giorno però la fata dei sogni, stanca di vedere tutti quei bambini tristi decise che si doveva fare qualche cosa per salvare il mondo delle fiabe da tutta quella tristezza! Trovò allora il numero di telefono del ROBOT CUORE TENERO, che viveva nella galassia incantata.

Lo chiamò e gli chiese di salvare il mondo delle fiabe! ROBOT CUORE TENERO era la creatura dal cuore più tenero di tutte le galassie delle fiabe! Ed era anche il custode delle risate e delle fiabe della buona notte! Quando seppe del comportamento del perfido mago si precipitò subito nel paese delle fiabe!

La lotta tra perfido mago e ROBOT CUORE TENERO fu davvero dura, fulmini e saette, la terra tremava il cielo era rosso di fiamme!
Non si contavano i sortilegi e le magie!
Tutti gli abitanti erano nascosti nelle loro case, grotte o tane! Insomma lo scontro era apocalittico! Ma per fortuna ROBOT CUORE TENERO era più forte e vinse!
Da quel giorno il regno delle fiabe divenne bello come noi tutti lo conosciamo!
E da allora tutti i bambini ebbero la loro fiaba della buona notte!

Pinocchio 2.0: Il robot Willi. Il rinforzino!!! [scuola infanzia Latina]

Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0, è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici di inventare brevi storie e poesie che poi vengono lette in classe dalle maestre e illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto. Ecco la storia inventata dal fratello di Ciro Gennaro (sez. D infanzia Via Cilea)

Il robot Willi. Il rinforzino!!!

Il robot Willi e’ un piccolo di Rinforzia e infatti lo chiamano “Rinforzino, il robot piccolino”. E’ un robot bravo e dolce a cui piace giocare con tutti gli altri robottini piccoli e rinforzino come lui!!!